AmaNO
Uno sguardo, un volto, una spalla, una gamba, una mano…
Una mano che copre, protegge, nasconde, difende…
che pone una barriera fra proprio ed esproprio, fra bellezza
e profanazione, fra fi ducia ed abuso.
La mano si fa simbolo di quel limite che si vorrebbe
invalicabile e che separa la bellezza dalla brutalità.
bellezza e brutalità intese in senso lato, dove la bellezza
si fa espressione sia di forme fi siche che di sentimenti
positivi, come la tenerezza, la fi ducia, la dolcezza, l’amore;
mentre la brutalità, di rimando, viene semplicemente ma
non meno eff icacemente evocata.
Sentimenti immortalati nelle stesse immagini, dove quella
immaginaria barriera diviene denuncia e quel limite
rappresenta la morte della poesia ancora tuttavia espressa
nei corpi, nei volti…
Corpi ridotti a brandelli come le anime che li abitano,
corpi ed anime che hanno sperimentato dolore, soff erenza,
amore negato.
“Donne che parlano di uomini, uomini che non amano.
Il sapiente gioco di parole che dà il titolo al progetto
fotografi co evidenzia la mano, in quanto importante elemento
espressivo nelle foto, e contemporaneamente allude
all’amore negato, a quella offesa d’amore che rappresenta
una violazione della vita stessa.”
 
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