Architect Gabriele Cavazzano architetto
Site area 3.100m2
Volume 20.600m3
Office area 2.200m2
Garage area 1.700m2
Employees 150
Site area 3.100m2
Volume 20.600m3
Office area 2.200m2
Garage area 1.700m2
Employees 150
Status: Project under process
ABACUS II non è un edificio per se, quanto una parte di un sistema.E' un intervento in un territorio intermedio, in cui l'opera dell'uomo genera uno specifico paesaggio.
Il progetto nasce da più elementi di contesto presenti.
In primis proprio da ciò che Abacus Research rappresenta, con le sue relazioni interne; il brulicare creativo dei programmatori; gli incessanti scambi di informazioni di lavoro formali ed informali; la costruzione di un progetto-programma.
L'ambiente naturale, con il suo contrasto tra la sua profondità del biotopo e la verticalità della collina, che posto oltre il sedime è il perfetto contraltare al costruito dell'edificio esistente di Abacus.
Gli insediamenti abitativi ed il rispetto a cui è doveroso tener conto.
Seguendo questi concetti ho disegnato ABACUS II: un edificio che cerca di insediarsi in armonia con il contorno.
L'edificio si allinea ad Abacus e, alla sua affascinante massa vetrata, si contrappone con il vuoto.
Intendo vuoto come spazio vivo-concluso-che ha significato, non un luogo privo di senso.
Il vuoto attraversa l'edificio, scava e deforma, sino ad ordinare gerarchicamente la nuova struttura.
Questa forza naturale inverte la percezione di dentro-fuori, generando uno spazio ibrido di lavoro.
E' infatti solo attraverso l'introversione delle forme che si manifestano i significati.
I mezzi utilizzati sono qui brevemente esplicitati:
- all'esterno con la variazione delle profondità dei campi visivi. Abacus I > Abacus II con trasparenze, permeabilità visive e connessioni fisiche tra le 2 sedi di Abacus Research.
- negli interni, la massa scavata dell'edificio genera quella continuità empatica con il concetto del vuoto e di ciò che sta tra due elementi.
L'architettura è usata come mezzo per generare uno specifico paesaggio sia rispetto al contesto, sia all'interno nella mai banale fluidità degli spazi di lavoro.
Il progetto nasce da più elementi di contesto presenti.
In primis proprio da ciò che Abacus Research rappresenta, con le sue relazioni interne; il brulicare creativo dei programmatori; gli incessanti scambi di informazioni di lavoro formali ed informali; la costruzione di un progetto-programma.
L'ambiente naturale, con il suo contrasto tra la sua profondità del biotopo e la verticalità della collina, che posto oltre il sedime è il perfetto contraltare al costruito dell'edificio esistente di Abacus.
Gli insediamenti abitativi ed il rispetto a cui è doveroso tener conto.
Seguendo questi concetti ho disegnato ABACUS II: un edificio che cerca di insediarsi in armonia con il contorno.
L'edificio si allinea ad Abacus e, alla sua affascinante massa vetrata, si contrappone con il vuoto.
Intendo vuoto come spazio vivo-concluso-che ha significato, non un luogo privo di senso.
Il vuoto attraversa l'edificio, scava e deforma, sino ad ordinare gerarchicamente la nuova struttura.
Questa forza naturale inverte la percezione di dentro-fuori, generando uno spazio ibrido di lavoro.
E' infatti solo attraverso l'introversione delle forme che si manifestano i significati.
I mezzi utilizzati sono qui brevemente esplicitati:
- all'esterno con la variazione delle profondità dei campi visivi. Abacus I > Abacus II con trasparenze, permeabilità visive e connessioni fisiche tra le 2 sedi di Abacus Research.
- negli interni, la massa scavata dell'edificio genera quella continuità empatica con il concetto del vuoto e di ciò che sta tra due elementi.
L'architettura è usata come mezzo per generare uno specifico paesaggio sia rispetto al contesto, sia all'interno nella mai banale fluidità degli spazi di lavoro.
