Dopo diverse ricerche, sono arrivata alla conclusione che le immagini che visualizziamo e associamo ad attività o eventi positivi e divertenti (come potrebbe essere il gioco, ad esempio) restano impresse meglio nella memoria e vengono ricordate da adulti con piacere.
Da questo presupposto ho voluto trovare un modo per far appassionare al mondo dell’arte, per rendere
dinamico un mondo che viene spesso percepito, soprattutto dai ragazzi, come statico e obsoleto. Ho voluto creare un ambiente immersivo e interattivo dove l’utente potesse muoversi, osservare e, soprattutto, sperimentare.
Ho ricostruito in 3D un quadro di De Chirico (“Interno metafisico con officina”) e ho creato un ambiente in realtà virtuale esplorabile con il visore HTC VIVE; grazie all’uso dei controller forniti insieme al visore è possibile interagire con gli oggetti presenti nel quadro (e quindi nella scena). Ho deciso di utilizzare De Chirico per via della peculiarità metafisica della realtà virtuale. La particolarità di questo progetto risiede, soprattutto, nell’aver mantenuto intatta la grafica originale del dipinto: ho utilizzato un’immagine in alta definizione dalla quale ho estrapolato e ricostruito le immagini da utilizzare come texture per gli elementi ricostruiti in 3D. La scelta di utilizzare questo tipo di texture e non delle immagini iper-realistiche è stata dettata da due motivi principali: il primo è che lo stile pittorico è facilmente riconoscibile e si capisce subito che ci si trova all’interno di un quadro; il secondo è una diretta conseguenza di questa scelta, ovvero non ha quel senso di estraniazione che si percepisce quando si prova la realtà virtuale per la prima volta, non si rischia di confondere la realtà “reale” con quella virtuale, si è sempre consapevoli di trovarsi in un ambiente virtuale. E questo consente all’utente di riuscire a passare molto più tempo all’interno del quadro rispetto a quanto si riuscirebbe a fare ricostruendo un mondo iper realistico.
Si tratta di un’esperienza adatta a età differenti perché è possibile apprendere competenze diverse in base a chi lo utilizza: è possibile esercitare la componente mnemonica spostando e riposizionando gli oggetti presenti nel quadro, ricostruire la scena esattamente come si presenta al fine di comprendere la composizione del quadro; è possibile sviluppare la creatività dell’utente ricostruendo un ambiente diverso dall’originale utilizzandone, tuttavia, gli elementi; è possibile sviluppare le capacità di percezione dello spazio in quando è possibile muoversi a 360 gradi all’interno dell’ambiente, comprenderne la profondità e le dimensioni e capire cosa si nasconde dietro a quello che non si vede direttamente nel quadro. Ultimo, ma non meno importante, la componente ludica: sono presenti oggetti soggetti alle forze fisiche (gravità, accelerazione, etc) che è possibile muovere e lanciare nello spazio, e sono presenti oggetti aventi una componente antigravitazionale che è possibile lasciare sospesi nell’aria al fine di costruire strutture metafisiche che stimolano la creatività.
De Chirico VR
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