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Biblioteca degli Alberi

Una piccola architettura come strumento di visione

L’edificazione del Centro Civico nel parco pubblico è l’occasione per creare un punto di vista privilegiato.
Un grande specchio collocato tra prati, chiostre arboree e intreccio di percorsi, come lo strumento di visione del disegnatore di Greenaway, inquadra la Biblioteca degli Alberi.

Alte mura di amenissimi verdi
Nella raccolta di incisioni delle “Ville di Delizia” del 1743, Marc’Antonio Dal Re descrisse la Villa Arconati di Castellazzo, ove furono realizzati scenografici spazi all’aperto con “alte mura di amenissimi verdi”, di metafisica essenzialità.
I muri di verzura erano treillages lignei sui quali si sviluppavano i rampicanti, completati con l’applicazione estemporanea di fiori e foglie recise.
A questa idea architettonica si ispirano i due muri verdi del progetto, traforati con gli archi del Novecento Milanese.

Nel parco, una piazzetta quadrata: realtà + illusione
Raccolto il volume edificabile su un’area ridotta del lotto, si è inventato uno scenografico spazio all’aperto.
Lo specchio e i muri verdi, tra realtà ed illusione, delineano nel parco uno spazio d’incontro a pianta triangolare: una piazzetta, un’agorà, che diviene perfettamente quadrata.

Concorso internazionale Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi, nel parco pubblico "Biblioteca degli Alberi", Milano 2014


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