Monotipo in stampa alta e stampa a secco, 2016; 400 mm x 400 mm.
Monotipo in stampa alta e stampa a secco, 2016; 400 mm x 400 mm.
Monotipo in stampa alta, 2016; 400 mm x 400 mm.
Monotipo in stampa alta, 2016; 700 mm x 400 mm.
Monotipo in stampa alta e serigrafia con sabbia marina, 2016; 800 mm x 400 mm.
Monotipo in stampa alta e stampa a secco, 2016; 800 mm x 400 mm.
Monotipo in stampa alta, stampa a secco e serigrafia con sabbia di fiume e gesso, 2016; 900 mm x 400 mm.
Monotipo in stampa alta e serigrafia con gesso, terra, terracotta, 2016; 1200 mm x 400 mm.
Monotipo in stampa alta, stampa a secco e serigrafia con gesso, terra, sabbia di fiume, 2016; 1200 mm x 400 mm.
Monotipo in stampa alta, stampa a secco e serigrafia con sabbia marina, 2016; 1200 mm x 400 mm.
Monotipo in stampa alta, stampa a secco e serigrafia con sabbia marina, 2016; 1600 mm x 400 mm.
Tutto succede in un istante,
in un hic et nunc in cui si crea un nuovo stato delle cose.1
1 Francesco Careri, A testa in giù, in Franco Zagari,Questo è paesaggio. 48 definizioni, Roma, M. E. Architectural Book and Review, 2012, p. 170.

La mia ricerca artistica, ancora in via di sviluppo, verte da tempo sul tema della luce nelle sue varie forme, nell'utilizzo di mezzi espressivi che contemplino una relazione con essa: nell'uso della fotografia; nell'uso delle tecniche incisorie tradizionali e soprattutto sperimentali; nell'uso del colore o del bianco e nero e in quello di materiali trasparenti e rarefatti o resi tali dalla maniera di utilizzarli, che  possano, per stratificazione, andare a costituire dei "filtri" che possano dissimulare nella forma, nel segno o nel colore, la materia al di là di essi e dar vita così a trasparenze e passaggi tonali e materici.
Ricerca che talvolta si concretizza in una nuova forma (struttura), quella del paesaggio come esperienza estetica e visiva; paesaggio come qualcosa che sta "nel mezzo", nel limen fra l'ambiente e l'uomo che lo osserva; un'entità fra terra e cielo, il cui collegamento è dato dalla luce che trasmuta le forme e la consistenza di ciò che vive in esso. Paesaggi non reali ma evocati, creati però con materiali di scarto recuperati direttamente dall'ambiente reale esterno; ambiente che qui si fa paesaggio perchè lo scarto, il residuo, la periferia, non bastano per le arti visive ad escludere tali spazi dalla concezione estetica (e quindi artistica) del bello: <<il tutto succede in un istante, in un hic et nunc in cui si crea un nuovo stato delle cose, in cui si vedono cose altrimenti invisibili e relazioni tra le cose prima inestistenti>>.2
L'arte ridona vita anche ad uno scarto del mondo.

2 Ibid.
Fra terra e cielo
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