Il Mare e l'Incanto a Roma Est
What the guitarist Antonio Ragosta expressed in notes of "Il Mare e l'Incanto a Roma Est" is a look that goes beyond the urban landscape into the heart of a creative town. It is the look of an adopted son grew restless in that cradle of music and art that is East Rome.
The album title refers to an ideal space from which Ragosta draws for his creations. The sea – il mare - represents the places of childhood and freedom, a place of memory that today seems to converge where the disc took its final shape, or the crowded streets and multiethnic area east of the capital. The charm - l'incanto - however, is the awareness of the need to express themselves artistically, the magic of adolescence that makes it seem both possible and impossible to meet this need.
In addition to the participation of violoncellist Paolo Damiani, the disc has some excellent musicians, carefully chosen from Ragosta among those that best could interpret his compositions. The guitarist has put together so the sound of the trombone Tony Cattano, the strength and versatility of the rhythm section of Pasquale Angelini and Stefano Naples and soul sincere of the accordion of Emiliano Pallotti and the flute Irene Angelino.
“Il mare e l’incanto a Roma est”, album di esordio del chitarrista Antonio Ragosta, è un viaggio attraverso il quale l’autore sintetizza, con un suo personale linguaggio, una vasta letteratura musicale frutto di studi accademici e molteplici esperienze formative.Le molteplici influenze che caratterizzano le composizioni sembrano voler confermare che tutta la musica nasce da un senso comune che prescinde dagli stili e dai generi. Nei pezzi c’è infatti il segno di tutta la musica ascoltata e vissuta da Antonio: si può sentire il grande amore per la musica classica e il jazz, il distorto di Hendrix e i suoni della cultura popolare del Mediterraneo. Le linee melodiche raccontano storie che vengono dalla tradizione ma la ripropongono con un linguaggio innovativo che si affida a intuizioni musicali dirette, spontanee, il più possibile lontane da tecnicismi e ornamenti stilistici e che permette di entrare senza filtri nella verità della musica suonata. Per realizzare questo disco Antonio ha scelto con cura chi avrebbero interpretato le sue composizioni, raccogliendole nel tempo e innamorandosi di volta in volta del suono del trombone di Tony Cattano e del flauto traverso di Irene Angelino, della solidità e versatilità della sezione ritmica di Pasquale Angelini e Stefano Napoli, già abbondantemente rodata nella “Contrada Casiello” con cui Antonio collabora dal 2005, dell’anima sincera che veniva fuori da ogni singola nota di fisarmonica suonata da Emiliano Pallotti.
Il maestro Paolo Damiani, con la sua preziosa partecipazione come violoncellista ha arricchito il disco con esecuzioni davvero straordinarie.