4 NEW YORK

13/05/2012
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\\ Metti 4 giovani professionisti che non smettono di immaginare e far accadere il proprio futuro.
Metti una skyline nelle pupille di un visual designer, una Nikon in mano ad un fotografo,
un’idea in testa ad una industrial designer e una tastiera fra la mani di una blogger.

Mettici New York e la Fiera Internazionale del Mobile [ ICFF ]

Aggiungici un live blog “on the road”.

Così comincia 4 New York: quattro ragazzi, nati e cresciuti nel “piccolo mondo antico” di Urbino
che, tempo fa, hanno deciso di salpare rispettivamente alla volta degli States, Barcellona, Roma e Milano
al grido di: “make your passion your profession”.
Oggi, hanno deciso di unire forze e competenze per New York, per curiosare, trovare nuove ispirazioni,
idee, visioni e raccontare, attraverso il loro filtro, la Fiera, la City e tutto quello che gli gravita intorno
(Starbucks, la 5th, i donuts, le gallerie di Chelsea, i cosmopolitan e i party di Brooklyn, gli hipster di Williamsburg,
lo shopping a Soho e le cupcakes di Magnolia), integrando tutti i mezzi e i linguaggi espressivi
delle loro professioni: fotografia, grafica, design, copywriting, new media.

Perché quel grido è sempre valido.

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We are 4 italian freelancers - an industrial designer, a visual designer, a photographer and a communication consultant -
who decided to bring together their knowledges and go to New York for the ICFF show - www.icff.com

Our purpose is to talk about the Fair - but also about New York and whatever interesting gravitates around it -
taking distance from the typical journalistic approach, by mixing our skills, insights, tools, and professional languages
to create a narration that belongs to our fields (graphic design, product design, photography, copywriting, and new media)
and that can generate new interesting contaminations in the approach to the subject matter.
INTIMACY ¬

”..io appunto mi trovo qui senza un qui né un altrove, riconoscibile come estraneo dai non estranei almeno quanto i non estranei sono da me riconoscibili e invidiati. Sì, invidiati. Sto guardando dal di fuori la vita d’una sera qualsiasi in una piccola città qualsiasi, e mi rendo conto d’essere tagliato fuori dalle sere qualsiasi per chissà quanto tempo, e penso a migliaia di città come questa, a centinaia di migliaia di locali illuminati dove a quest’ora la gente lascia che scenda il buio della sera, e non ha per la testa nessuno dei pensieri che ho io, magari ne avrà altri che non saranno affatto invidiabili, ma in questo momento sarei pronto a fare il cambio con chiunque di loro.”
Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore
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