Recentemente ho partecipato ad un concorso per la progettazione di una macchina da caffè a cialde di quelle che ci stiamo abituando a vedere sempre più spesso in tutte le case. Io ho deciso di partecipare con due proposte che, pur rispettando ambedue le indicazioni richieste in termini di funzionalità ed ingombri, rappresentano due modi diametralmente opposti di vedere lo stesso prodotto. Nel primo caso ho deciso di chiamare “Kubica” la proposta in quanto pensata per essere compatta, minimalista e possibilmente poco invasiva degli spazi che solitamente mancano in cucina. Come si vede nell’animazione il prodotto finale ha delle caratteristiche che la differenziano sostanzialmente dall’attuale mercato delle apparecchiature simili. Innanzitutto è concepita per essere inserita in un angolo ed usata comodamente anche da questa posizione. Sulla parte superiore prende posto il contenitore delle capsule (che a seconda della sagoma esterna saranno riconosciute dal sistema e imporranno alla macchina di erogare bibite diverse) che scorre verso l’utilizzatore ogni volta che si pone un contenitore nell’apposito spazio sottostante. Nelle immagini questo non si vede molto bene e me ne dispiace. Il blocco superiore ospita anche un display OLED che segue la forma arrotondata dell’angolo e mostra in continuazione lo stato dell’apparecchiatura. Questo display è totalmente invisibile quando la macchina è spenta. Un sensore lo accende quando sul piano di erogazione viene posto un contenitore qualsiasi. A quel punto fornirà tutte le indicazioni necessarie ad ottenere il prodotto desiderato. Il corpo centrale ospita il contenitore dell’acqua fredda ed un secondo contenitore che ospiterà man mano le capsule esauste. Nella base sono incorporate la pompa ed il fornello scalda acqua. Il design pulito e la possibilità di essere formata da componenti multicolore la rendono adatta ad ambienti moderni e raffinati.