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DIARIO DI STRADA: La storia di Vincenzo

 
 
Sono sceso di casa, il cielo era grigio, le nuvole alte e gonfie di pioggia. 
La sensazione era di ritornare in camera e non uscire, ho preso coraggio e mi sono incamminato. 
Le mie gambe mi portano al solito posto.
Di questi tempi, arrivati sul mare trovi poche persone e pace assoluta 
non come, al contrario, l’estate napoletana mi aveva mostrato.
Non era difficile notare questo signore. 
Gli occhi come il mare, i capelli ancora biondi, la pelle vissuta dal sole. 
Mi avvicino, scatto, parliamo.
Dice: - Mi sposo molto giovane, e a Napoli di quei tempi il lavoro scarseggiava. Una figlia stava arrivando, allora ho deciso di trasferirmi in Germania. Dopo poco però un mio zio mi chiama per convincermi a tornare, il lavoro in una fabbrica a Portici era buono. Non ero convinto. Sai la bambina, mantenere la famiglia, bisognava lavorare. Ma mi sono convinto subito. Sono tornato. Sono 57 anni che aspetto ancora quel posto di lavoro (ho riso molto).
Nel frattempo ho fatto 4 figli, 11 nipoti e sono anche Bisnonno. Sono diventato un pescatore, ma non pesca normale, il pescatore dei fondali, il sub. Alla fine il mare mi ha salvato, sono 57 anni che vivo sott’acqua. -
Vincenzo, 80 anni. 
Mi ha fatto riflettere su come la connessione uomo-natura sia una delle cose più affascinanti che ci sia. 
- alla fine il mare mi ha salvato.
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