Il sabotatore

«La gente che cerca significati simbolici in un dipinto è incapace di cogliere la poesia e il pensiero intrinseco dell’immagine. Ha paura, vuole qualcosa a cui aggrapparsi per salvarsi dal vuoto.  Chiedendo ‘cosa significa?’ esprime il desiderio che tutto sia comprensibile. Ma se non rifiuta il mistero tutto diventa più comprensibile». René Magritte

Dell’arte surrealista di René Magritte, ‘le saboteur tranquille’, mi ha sempre affascinata la capacità di schivare il pensiero razionale pur restando ancorata a oggetti reali, quotidiani, traslati però in contesti impensati e per questo densi di mistero e di stupore.

Con questo progetto ancora in corso mi metto nei panni dell’artista. Cerco di tradurre nella vita reale, con i miei mezzi e in modo volutamente anche goffo e ironico, quella sua capacità d’insinuare dubbi e di rovesciare il senso comune delle cose. Tento di materializzare tutto ciò utilizzando gli elementi che popolano il suo immaginario. In ogni foto sono io che gioco, che mi diverto a interpretare il suo mondo, ritrovandomi poi spaesata davanti all’assurdità di tali dislocazioni.

Ecco allora la rappresentazione dello smarrimento suscitato da un universo sfuggente ed enigmatico a cui pretendiamo di attribuire un significato univoco e valido per tutti. Quel ‘nonsenso’ di cui ognuno può dare un’interpretazione propria, diversa a seconda della percezione e delle emozioni che ne derivano. Ecco la realtà che, nel suo inafferrabile mistero, custodisce la bellezza.
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