Dirty Cloud

Tutto il traffico presente su Internet, formato da dati acquisiti, immagazzinati ed elaborati in qualche data center, consuma enormi quantità di energia elettrica.
Energia di gran lunga superiore a quella che siamo abituati a considerare. Energia che, se non proveniente da risorse rinnovabili, diventa motivo di ingenti emissioni di CO2 in atmosfera.
La trasformazione digitale è sempre stata considerata una rivoluzione "immateriale", ma è davvero così?
Dirty Cloud è un progetto di visualizzazione dati che vuole far riflettere sull'inquinamento prodotto dalla nostra permanenza online. La ricerca e i dati raccolti hanno portato alla realizzazione di una data visualzation online (pubblicata sul blog Lab24 del giornale italiano il Sole 24 Ore) e alla prototipazione di una data physicalization (riproposta, in scala, all'interno dell'Università degli Studi della Repubblica di San Marino).
Identità visiva
Data visualization
La narrazione dei dati, accompagnata da un articolo esplicativo, avviene principalmente per mezzo dello scroll del mouse. Lo scrollytelling rappresenta, infatti, la soluzione ideale per raccontare questo tema in maniera semplice, coinvolgente e interattiva.​​​​​​​

La prima e la seconda visualizzazione vengono rappresentate tramite un treemap.
Nel primo vengono comparate le emissioni causate da internet con le emissioni prodotte da ogni paese del mondo, mentre nel secondo sono paragonate tra di loro le risorse energetiche utilizzate dai diversi social media (commentandone le debolezze e i punti di forza più salienti). 

Infine un carosello, pensato per la visualizzazione da mobile, conclude l'esperienza della lettura proponendo buone pratiche per una permanenza online più sostenibile.
Data physicalization
Il percorso espositivo è pensato per svilupparsi all’interno di una sala circolare e si compone di due data physicalization e una survey.
Un pannello all’entrata presenta la ricerca e le informazioni generali sull'argomento, l'installazione centrale mostra il paragone tra le emissioni generate da internet e quelle dei diversi paesi del mondo, mentre tutt'intorno sulle pareti una seconda installazione visualizza le emissioni generate da diverse azioni nel mondo online. 

La survey, posizionata sul retro del pannello d'ingresso, va a costruire una raccolta dati partecipativa che visualizza le preferenze e la frequenza con cui gli utenti si approcciano al digitale, restituendo un'idea dell'inquinamento generato.
​​​​​​​In particolare, nella prima physicalization le sfere, pensate per essere realizzate in lattice nero, con una diversa colorazione per la sfera di internet, portano stampate sulla loro superficie i dati relativi al consumo di CO2 e il paese a cui si riferiscono. 

Sul pavimento è posizionata la stilizzazione di un planisfero dove queste, appese a fili in metallo, sono disposte nella loro "reale" posizione. Ciò non avviene però per la sfera che visualizza il dato di internet, che è libera di muoversi nello spazio, metafora della sua volatilità e immaterialità. La possibilità di avere un elemento slegato dagli altri rende l'installazione partecipativa e dà la possibilità ai visitatori di comparare le diverse dimensioni degli elementi.
Nella seconda physicalization i tasti dei pc recuperati da tastiere dismesse, rappresentano metaforicamente l’inquinamento prodotto dai servizi online: le nebulose appese con dei fili al soffitto andranno pian piano a coprire sempre di più le didascalie presenti sulla parete.
Nel survey finale, i visitatori vengono chiamati a partecipare attivamente rispondendo con  degli sticker colorati su dei pannelli. 
Le risposte creano delle conformazioni di colore che fanno capire la prevalenza delle risposte degli utenti. In questo modo l’utente sarà in grado di calcolare il suo apporto di CO2 in base alle risposte date.

​​​​​​​Progetto realizzato in collaborazione con il Sole 24 Ore. Combinando web-design, data visualization, motion-graphic, front-end development e data physicalization, ci è stato permesso di realizzare una serie di narrazioni interattive e immersive, che raccontano diverse sfaccettature della complessità che ha caratterizzato questo ultimo intenso periodo pervaso da un maggiore utilizzo di internet, causato anche dalla pandemia che noi tutti ormai conosciamo.
.

Thanks for scrolling!

Dirty Cloud
Published: