Ome Ewe e la khökh tholb ( macchia blu )
Se un neonato presenta una chiazza di colore bluastro sin dalla nascita, è altamente probabile che abbia la macchia mongolica.
Il suo nome si deve al fatto che circa il 99% della popolazione mongola nasce con questa caratteristica.
In genere compare dietro la schiena, all’altezza dell’osso sacro per poi sbiadire e svanire col tempo. Le macchie mongoliche riguardano maggiormente alcuni gruppi etnici: sono soprattutto le etnie asiatiche e dell’Africa Orientale a esserne colpite.
Sono più rare, invece, nelle etnie caucasiche.
Secondo la tradizione mongola, questa macchia sarebbe originata dallo spirito di una nonna fantasma di nome Ome Ewe che si occupa delle nuove vite: infatti è lei a prendere per i piedi il bambino, a tirarlo fuori dal grembo materno, a sollevarlo rovesciato e a picchiarlo sopra il sederino, per aprirgli il respiro.
Il bambino grida, e inizia a vivere nel nostro mondo.
Quelle sberle amorevoli fanno ricordare a chi nasce che bisogna respirare (e piangere) e lasciano sulla pelle la caratteristica macchia blu, chiamata khökh tholb.
OME EWE
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