Società Foggiana - Vincenzo Guiduccio
Il documentario nasce dall'esigenza di raccontare il territorio con uno sguardo diverso da quello istituzionale, mettendo in risalto le storie della comunità, cercando di far conoscere la crudeltà e il modus operandi della quarta mafia. Dedico questo documentario a Foggia e a tutti quei cittadini che ogni giorno non si piegano ai soprusi. Questo progetto è di chiunque abbia voglia di cambiare le cose, di chi ha le forze di mettersi a nudo e di non vergognarsi.
La storia
La Società Foggiana è l’organizzazione criminale considerata come la più brutale in Italia.
La mafia di Foggia ha scelto il terrore, come scelse Riina a Palermo, non si sono borghesizzati ma hanno scelto di lavorare sul territorio con metodologie intimidatorie, feroci e violente. 
I capi mafia foggiana vogliono diventare ad ogni costo il simbolo di un immaginario collettivo. Essi il loro ruolo l’hanno ottenuto con sangue e faide. 
Per loro, il sangue, è uno dei mezzi più preziosi a disposizione, mettono in pratica il terrorismo mafioso voluto da Riina e dai corleonesi in Sicilia.

La Società nasce nel 1979, slegata dalla Sacra Corona Unita e in affari con organizzazioni criminali calabresi e campane. Una mafia definita dai magistrati “del sangue e degli affari”, alleata ai gruppi del Gargano e di San Severo (provincia di Foggia). 
All’interno della Società ci sono tre batterie: i Sinesi-Francavilla, i Moretti-Pellegrino-Lanza e i Trisciuglio. In perenne lotta per il potere del territorio.
Sebbene un riconoscimento ufficiale della Società Foggiana come organizzazione mafiosa è stato dato solo verso la metà degli anni novanta, la criminalità organizzata foggiana iniziò ad avere una sua configurazione verso la fine degli anni ’70, quando, si registrò la nascita in Puglia della Nuova Camorra Pugliese. 
Fu Foggia ad ospitare nel 1979 presso l’Hotel Florio  il celebre summit che sancì ufficialmente la nascita della organizzazione criminale locale, all’interno della quale un ruolo di primo piano venne immediatamente assunto proprio dai foggiani Giosuè Rizzi e Giuseppe Iannelli.


Il progetto
Il progetto si sviluppa attraverso un voiceover intimo e introspettivo, accompagnato dai diversi racconti di ragazzi che vivono il territorio e il terrore della Società Foggiana. Le immagini del drone si intrecciano con le interviste create su terrazzi su scorci famosi della città, per dare allo spettatore un senso di onnisciente e di guardare le storie dall'alto. Inoltre ci sono immagini di repertorio, utilizzate per raccontare gli eventi nella maniera più esplicita possibile.



I media
Il documentario nella città di Foggia ha avuto un discreto successo tanto ta da richiamare l'attenzione dei media locali: giornali cartacei e online. 
Nessuno parla, nessuno vede, nessuno ricorda.
Perché il potere si conquista con il sangue.
Società Foggiana
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